Agrigento Capitale della Cultura 2025
- © Angela Saieva

- 18 gen
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© by TeleVideoItalia.de Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Si è tenuta oggi l’inaugurazione ufficiale di “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, durante la cerimonia ufficiale tenuta nello storico Teatro Luigi Pirandello, con l’intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella nella città sicula di origine greca, fondata intorno al 581 a. C. da coloni greci provenienti da Rodi e Creta. Proclamata “Capitale italiana della Cultura 2025” dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante una cerimonia tenutasi a Roma il 31 marzo del 2023, Agrigento conquista oggi un nuovo e notevole riconoscimento che celebra la sua ricchezza storica, artistica e culturale, entrando di diritto nel Patrimonio
dell’UNESCO. La cerimonia d’inaugurazione di "Agrigento Capitale della cultura 2025" condotta da Beppe Convertini e Incoronata Boccia, è stata trasmessa in diretta dal Teatro Luigi Pirandello di Agrigento dalla Rai in simultanea su RaiPlay, sfoggiando lo splendore del Teatro, costruito nel 1870 dall'architetto Giovan Battista e dall'ingegnere Dionisio Sciascia. Iniziato con i saluti a tutti i presenti, alle autorità ministeriali, regionali e ampliati a tutti i sindaci presenti, ai cittadini della città di Agrigento e al loro Primo cittadino Francesco Miccichè, il discorso del Capo dello Stato Sergio Mattarella, accolto da un lungo applauso sin dall’ingresso al Teatro Luigi Pirandello di Agrigento, si è concentrato sui punti cardini:
focus, coesione, umanità, cultura come investimento, le periferie come motore ed equilibrio tra passato e futuro. “…La cultura è un tesoro da investire per il futuro, non solo ammirare il passato, è una "sorgente di umanità" per rinnovare il dinamismo del Paese e superare divisioni e conflitti, evidenziando la necessità di coesione, libertà e diritti umani in un momento di sfide globali come guerre e disuguaglianze. Lo chiede il ricordo dei morti delle guerre che insanguinano l'Europa, il Mediterraneo e altre regioni del pianeta. Invito a considerare le periferie come motori culturali e sottolineo l'importanza di coniugare il patrimonio storico con le sfide contemporanee. Invito a non lasciare che la tecnologia monopolizzi il pensiero...” dice il Capo dello Stato giunto poi, a termine del suo discorso,
lancia un messaggio di speranza “…esorto a cercare nell'umanità, nella storia e nella pluralità culturale le risposte alle crisi contemporanee. Agrigento è un simbolo per ricomporre contro le guerre, le disuguaglianze e le violazioni dei diritti umani promuovendo la libertà e la solidarietà. Non bisogna fermarsi al passato ma a guardare avanti. Le metropoli italiane, mete di turismo crescente, non sono i soli centri di gravità. Non farsi monopolizzare il pensiero dalla tecnologia, integrandola con il patrimonio. Non bisogna solo ammirare le vestigia del passato ma trarne un nuovo dinamismo e crescita sostenibile per il futuro. Il ruolo delle periferie come centri di cultura e progettualità, una sfida del nostro tempo. La nostra ricchezza è nella pluralità, natura, storia, cultura sono elementi del nostro patrimonio genetico. Rivolgo un grande saluto a tutta la città di Agrigento e al loro sindaco Francesco Miccichè, al Ministro della Cultura, al Presidente della Regione, a tutti presenti.”
Alla cerimonia d’inaugurazione di "Agrigento Capitale della cultura 2025" oltre al Sindaco di Agrigento Francesco Miccichè e la sua giunta, che ha fatto gli onori di casa fin dall’arrivo in città del Capo dello Stato Sergio Mattarella, presenti anche Renato Schifani Presidente della Regione Siciliana, Alessandro Giuli Ministro della Cultura, Roberto Albergoni direttore della Fondazione Agrigento 2025, Giacomo Minio Presidente della Fondazione.
“È stata una manifestazione memorabile che traccia un’impronta indelebile, la prima, all’alba dell’anno destinato a rilanciare la città di Agrigento e la sua provincia alla ribalta internazionale, forte e fiera del suo inestimabile patrimonio artistico, storico, archeologico, culturale, monumentale e paesaggistico…” sono state le parole del sindaco della città di Agrigento Francesco Miccichè “…entusiasmo, orgoglio, responsabilità, determinazione e impegno, ecco ciò che ha indotto in noi la prestigiosa partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione di “Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti al Teatro Pirandello, nessuno escluso, per accogliere il presidente Mattarella e per partecipare al battesimo di “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”.
Questo ambito titolo di “Capitale della Cultura 2025” è conferito dal Ministero della Cultura italiano ogni anno, su iniziativa dell'allora Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, ed è un progetto nato in Italia nel 2014 con l'obiettivo di valorizzare la cultura, la storia, il patrimonio artistico e le tradizioni locali di una città. Da allora, le città selezionate dal Ministero della Cultura sono state: nel 2016 Mantova, nel 2017 Pistoia, 2018 Palermo, 2020-21Parma, nel 2022 Procida, 2023 Bergamo-Brescia, nel 2024 Pesaro. Adesso, 2025, entra nel novero di “Capitale della Cultura 2025” anche Agrigento. Il progetto presentato dalla città sicula si è concentrato (come metafora per esplorare le sinergie, gli incontri e gli scontri tra gli uomini), sui quattro elementi di Empedocle: acqua, fuoco, aria e terra. Le dieci città candidate, inclusa la città che ha conquistato il podio 2025 “Agrigento”, sono state: Monte Sant'Angelo (FG), Orvieto (TR), Aosta, Assisi (PG), Spoleto (PG), Asti, Bagnoregio (VT), Pescina (AQ), Roccasecca (FR).
Conosciuta in tutto il mondo anche per la sua vasta distesa di templi, Agrigento non a caso vanta inequivocabilmente anche uno dei siti archeologici più indicativi e affascinanti del mondo antico, entrando già nel 1997 nella lista del Patrimonio dell’umanità UNESCO, grazie alla sua imperiale “Valle dei Templi”. La città sicula, ricordiamo, subì numerose conquiste nel passato: da Cartagine, poi in seguito dai Romani che le diedero il nome di “Agrigentum”; seguì il dominio poi degli Arabi e poi ancora quello dei Normanni che le diedero l’appellativo “Girgenti” rimasto in uso fino al 1927, dopodiché, si stabilizzò prendendo il nome di “Agrigento”. Ora, la città, è la protagonista indiscussa di un programma ricco di eventi, mostre, concerti e spettacoli per un intero anno, ma allo scadere di dodici correnti mesi, “Agrigento” resta comunque per antonomasia una delle più belle e affascinati città italiane, amate, venerate e visitate da tutto il mondo. Chapeau! Segui le nostre interviste video anche su: televideoitalia.net/intervistelive
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