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Rai 1 e Miss Italia, divorzio poco consensuale. Il direttore Leone: niente più concorso in tv, il co


© by TeleVideoItalia.de - Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Raiuno - Miss Italia divorzio poco consensuale. Il direttore Leone: niente più concorso in tv, il contratto è scaduto. Mirigliani annuncia battaglia e cerca contatti con Sky e Mediaset.


ROMA. La doccia fredda arriva dal direttore di Rai1 Giancarlo Leone. Un divorzio non consensuale, per usare un eufemismo, quello tra Miss Italia e la Rai. Una separazione che si annuncia come la guerra dei Roses, con Patrizia Mirigliani decisa a non farsi chiudere la porta in faccia da Giancarlo Leone.


Ieri, Giancarlo Leone quasi come un inciso, alla conferenza stampa per i David di Donatello, ha annunciato: miss Italia non abita più qui. Non su Raiuno, la rete nazional popolare che da tempo immemore ospita la manifestazione nazional popolare della bellezza. Una coppia che negli ultimi anni ha avuto qualche crisi ma ha sempre portato alla fine ascolti altissimi, soprattutto in questi anni di moltiplicazione delle reti e divisione dei telespettatori. Mirigliani non ci sta e annuncia azioni legali. Intanto sui blog si scatenano i commenti, perchè miss Italia esiste da 70 anni, ed è come il panettone a Natale, una certezza.


Ma divide. C’è a chi piace e chi la detesta. Per l’Italia che sogna, l’Italia della provincia dove la tv è tata e maestra, delle mamme che sognano figlie «bellissime» e delle ragazze che vedono il successo solo patinato, la notizia è uno choc. Mentre per chi pensa che la battaglia delle donne passi anche per la fucilazione delle miss, è tempo di brindare.


E non importa che comunque sia, in questi anni, il concorso sia stato, una delle uniche strade lineari per approdare in tv. Certo nell’agosto scorso le parole del presidente del cda Rai, Anna Maria Tarantola, che auspicavano una nuova immagine della donna in tv, anche se non riferite a miss Italia, erano suonate come un de profundis per le reginette. Che la finale del più famoso concorso di bellezza fosse stata esclusa dal palinsesto provvisorio era circolata sugli organi di informazione da tempo noto, ma nonostante l’allarme la speranza del patron del concorso Patrizia Mirigliani era che ci fosse un ripensamento. Come accaduto negli ultimi due anni. Invece no. La Rai non intende tornare sui suoi passi. Troppo costoso? Fuori dal tempo e ascolti al di sotto delle aspettative nelle ultime edizioni? Le ragioni dello scarso interesse della Rai per Miss Italia potrebbero essere tante. Qualche avvisaglia si può rintracciare già nell’estate scorsa: in agosto, prima dell’edizione che incoronò reginetta Giusy Buscemi, pur senza specifici riferimenti a Miss Italia il presidente del consiglio di amministrazione Rai, Anna Maria Tarantola, in un’intervista al Secolo XIX auspicava una nuova immagine della donna, di cui il servizio pubblico si deve fare portatore. Ma sembra che il problema sia stato legato soprattutto ai costi: intorno ai cinque milioni. Oggi l'associazione utenti radiotelevisivi diffonde una lettera della società Miren che recita: «Finirà sicuramente sul tavolo della corte dei conti la vicenda di miss italia per la quale oggi il direttore Giancarlo Leone ha annunciato, quando ormai le selezioni sono in corso, di non voler inserire la manifestazione di Miss Italia nel palinsesto di Rai1». Nella lettera si fa notare che «guarda caso l’annuncio arriva proprio il giorno dopo che la società ha diffidato la Rai a dare seguito agli impegni assunti da 30 anni a questa parte di mandare in onda il format». Inoltre Mirigliani secondo quanto riferisce la nota degli utenti radiotelevisivi si dichiara «pronta a dare il format gratuitamente alla Rai e farsi carico delle spese necessarie». L’associazione utenti radiotelevisivi, dal canto suo, si dichiara «perplessa per il fatto che la Rai preferisca spendere centinaia di migliaia di euro per la partecipazione di calciatori e star internazionali nei programmi tv, e poi rifiuti di prendere gratuitamente un prodotto che ha garantito negli anni share elevati, soprattutto se rapportati agli ascolti di altre trasmissioni recenti altamente deludenti sul fronte dell’audience». E ora? nulla si sa su eventuali proposte, da parte di Mediaset, per un eventuale trasferimento dello show. «Io ritengo che il concorso stia bene in Rai – aveva detto Patrizia Mirigliani in un’intervista radiofonica di qualche giorno fa - ricordo che il concorso, in tv, è nato con Fininvest. Ribadisco però che ci vuole cura e amore nel fare un programma come questo, adeguandolo ai tempi d’oggi. Nei nostri confronti è stato detto di tutto. Per esempio che Miss Italia non è al passo con i tempi. È vero il contrario, come dimostra il numero delle iscrizioni delle ragazze, in aumento proprio in questi giorni». Finora sono 3.028 le ragazze iscritte a Miss Italia 2013. Miss Italia 70 anni di polemiche e bellezza, si sono succedute intere generazioni di giovani e giovanissime, in cerca di un trampolino di lancio prima per il cinema e poi per la televisione, ha resistito agli anni della contestazione e del femminismo ortodosso come all’era virtuale della contemporaneità. Il concorso nacque prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale da un’idea di Dino Villani per sponsorizzare una marca di dentifricio. Dal 1959 è stato guidato da Enzo Mirigliani. Nel 1979 approda in tv, prima sui circuiti locali, poi su Canale 5 fino al 1988, e infine in Rai, che da allora fino ad oggi ha continuato a trasmetterlo. Da Silvana Pampanini alla Silvana Mangano da Gina Lollobrigida a Lucia Bosè da Anna Valle in tante hanno giocato quella carta.


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