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  • Immagine del redattore© Angela Saieva

La comunità italiana di Calw festeggia la Madonna delle Grazie


© by TeleVideoItalia.de - Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Cultura, devozione e tradizioni da anni è puntualmente rinnovata dalle Missioni Cattoliche Italiane in Germania. Questa volta siamo ospiti a Calw, città rappresentata dal sindaco in carica Florian Kling e dove risiedono oltre seimila e cinquecento mirabellesi, tra la città e circondario, numero iscritto all’AIRE. Domenica 24 settembre, nella chiesa St.Josef a Calw, si è festeggiata la Maria SS. delle Grazie, patrona della Comunità Cattolica Italiana di Calw e di Mirabella Imbaccari (CT), una forte devozione legata dal 1610. Parliamo di altre due città “italo-tedesche” che negli anni hanno siglato un gemellaggio, complice, il forte flusso migratorio iniziato dagli anni sessanta e noi, non decliniamo il generoso invito d’incontrali.

La celebrazione eucaristica pontificale e tradizionale processione, è stata presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Calogero Peri, Vescovo della diocesi di Caltagirone, da un decennio è presente al religioso evento; don Marco Casella, parroco della comunità gemellata di Mirabella Imbaccari; don Paolo Politi, parroco mirabellese della comunità di San Cono; don Giorgio che per lungo tempo ha guidato la comunità italiana del posto, don Marek Kluk nuovo parroco della comunità italiana di Calw. L’uscita trionfale e processione della perfetta copia della Sacra Effige di Maria SS.ma delle Grazie di Mirabella Imbaccari e Sacro Cuore, ha visto una folla riunita al solenne evento e processione. Presenti le autorità civili, il console

generale d’Italia in Stoccarda Dott. Massimiliano Lagi, il sindaco della città di Mirabella Giovanni Ferro, Aldo Bozzella, presidente del consiglio pastorale della comunità italiana di Calw e che la nostra Redazione TeleVideoItalia.net ringrazia per averci redatto l’invito, su suggerimento di Orazio Cagno; come altrettanto ringraziamo l’ingegnere Dott. Nicolò Bozzella, vice presidente del consiglio pastorale della comunità italiana di Calw, un giovane che oltre a spendersi generosamente e con dedizione per la comunità del posto, ha fornito un grande supporto d'informazione alla nostra Testata, come in veste di traduttore, un prezioso contributo d’intesa a entrambe le autorità civili e religiose, sia quelle italiane ospite, sia quelle tedesche della cittá di Calw. Doveroso ricordare che tra gli ospiti ecclesiastici presenti alla celebrazione di sabato 23 settembre, c’è stato anche il membro del consiglio diocesano Veronika Rais-Wehrstein, il canonico Holger Winterholer e il presidente del consiglio pastorale evangelico Christoph Perrot, cui hanno riservato una breve sosta durante la processione di domenica, fuori, nel piazzale della chiesa evangelica.

Per impegni improrogabili antecedenti presi, non è stato possibile avere la presenza del delegato nazionale delle missioni cattoliche italiane in Germania e Scandinavia e editore del Corriere d’Italia don Gregori Milone, alle due diverse se pur importanti feste celebrative che si sono svolte nello stesso giorno e in città diverse ma che per certo, avrà fatto arrivare degli auguri particolari, sia alla Comunità Cattolica Italiana di Calw, in festa per la Madonna Maria SS. delle Grazie, sia alla comunità della Missione Cattolica Italiana San Giuseppe di Karlsruhe, in festa per i trent’anni di sacerdozio del padre salesiano don Waldemar Massel, presieduta da S.E. Reverendissima Mons. Enrico Dal Covolo e che durante la celebrazione, ha aperto una parentesi e speso un pensiero d'augurio anche alla comunità italiana di Calw.

“Pima di dire due parole io ringrazio te, voi, la sua emittente TeleVideoItalia.net Angela e il Corriere d’Italia per cui scrive, per questa opportunità e anche per il lavoro mediatico che svolgete. So quanto è prezioso avvolte entrare televisivamente nelle case delle persone che sono sole, che non si possono muovere e che in questo modo e in questo momento si sentono intenzionate e pensate…” ci dice S.E. Rev.ma Mons. Calogero Peri “…questo ci permette di raggiungere più largamente la comunità perché, evidentemente, non tutti possono raggiungerci qui a Calw. Oggi ripensando questa mia ripetuta visita, questa città, queste persone, questi amici, mi sono reso conto che dal 2011 (eccetto due o tre anni tra causa Covid e impedimenti) sono venuto tutti gli anni…” prosegue S.E. Rev.ma Mons. Peri

ai nostri microfoni “…e devo dire, fin dall’inizio, ho sentito tante cose e non solo il calore e l’affetto di chi ti accoglie ma anche la nostalgia di persone, alcune che hanno dovuto in un certo senso essere costretti dalla ricerca del lavoro, dalla ricerca di un futuro a lasciare la loro terra, la Sicilia nonostante l’amore e l’affetto. Da quel momento si è creato davvero un feeling, un rapporto molto bello, intenso. Qui ho conosciuto tantissime famiglie e momenti belli. Ho partecipato alle gioie e ai dolori di questa comunità. Come in tutte le espressioni della nostra vita, non sempre c’è la luce, avvolte ci sono anche le ombre. Avvolte, si fanno dei passi in salita, avvolte la vita sembra sorriderci un po’ di più. Quest’anno, in un certo

senso mi è mancata questa visita perché, è vero che uno viene e cerca di dare una parola, un conforto, un aiuto, un sostegno ma devo dire sempre che uno riceve tanto di più. Riceve la bellezza di una vita impegnata, la vicinanza, la relazione e l’affetto di persone che evidentemente qui, stanno scommettendo la loro vita, le loro presenze e il loro futuro. Questo lo abbiamo fatto e lo facciamo sempre attorno a questa immagine della Maria SS. delle Grazie, venerata nel nostro comune della nostra diocesi di Mirabella Imbaccari perché, come sempre, è la Madre e il luogo dell’Unità. É Lei che raccoglie a casa i figli, ed è bello che attorno a Lei tutti ci sentiamo figli, fratelli e quindi le relazioni si modificano

rispetto a quello che normalmente viviamo, perché ognuno evidentemente si colloca e si ambienta nella sua famiglia, qui in chiesa, sotto il Manto di Maria, come abbiamo ricevuto come dono dalla croce da Gesù Cristo morente, nella figura di S. Giovanni “ecco tua Madre, ecco tuo Figlio”. Da quel momento siamo diventati una sola vera grande famiglia. Riscoprire allora questi legami che non sono di sangue ma di Spirito Santo, sono di profondità, sono appunto relazioni autentiche che solo Dio nostro Padre, Padre comune ci può dare, è un’esperienza molto bella. Ecco perché, in questi tre giorni che ci hanno preparano la festa, abbiamo fatto tante piccole cose ma significative per una comunità.

Abbiamo meditato insieme il rosario, c’è stata la celebrazione, l’unzione degli infermi, per le persone che hanno una malattia, un disagio, momenti di silenzio, di adulazione, di raccoglimento, una catechesi perché queste persone, come dappertutto, hanno bisogno anche di una riflessione diversa da quelle che normalmente o giornalmente ascoltano dai media o da altro. Ecco, la riflessione sul senso della nostra vita come figli di Dio, come comunità cristiana, che annunzia, porta il vangelo, che fa parte della nostra chiesa, che testimonia in questo mondo una speranza che alcune volte non si vede, un futuro che tante volte neppure s’intravvede. Insomma, mi sembra un tempo molto pieno, specie perché è

arrivata una grande rappresentanza in Pullman da Mirabella Imbaccari, dove il parroco e il sindaco sono andati ad accoglierlo e infine, per questa festa, per la comunità dove tanti si ricongiungono con i parenti, altri faranno un’esperienza unica in un posto e nazione diversa. Ritroveranno parte delle loro tradizioni, del loro passato e si diventa per davvero una comunità che non ha uno spazio definito, semplicemente qui o lì in Sicilia ma ci si rende conto che le relazioni vere e autentiche superano anche le alpi, i nostri confini e qualsiasi steccato noi ci mettiamo nel mezzo. Ho sempre visto anche questa festa, come un

momento di testimonianza che la comunità cristiana italiana offre a queste città…” continua S.E. Rev.ma Mons. Peri “… perché cosa abbastanza insolita, almeno in Germania, c’è anche una processione in cui si porta il Simulacro della Madonna in giro, per le strade principali di Calw. È un aspetto ecumenico che tengo a sottolineare che, l’immagine della Madonna, entrerà (mi auspico) nelle chiese degli evangelici e li, il Pastore, darà un saluto come io lo darò a quella comunità. Anche perché dobbiamo, come dicevo, superare gli ostacoli storici, setacci che magari portiamo dietro, ci portiamo dentro e sentirci per davvero famiglia umana e soprattutto i credenti in Cristo non dovrebbero avere nessun tipo

di barriera, di ostacolo e riconoscere ognuno nell’altro la bellezza di un cammino e percorso che storicamente si è definito, che si è incanalato in un certo modo ma questo non ci deve impedire di sentirci adesso, nel presente, veramente tutti fratelli e sorelle. Quindi, ci sono tante sfumature che rendono questi giorni significativi. Aggiungi a questo Angela, anche i momenti di familiarità, di convivialità di tutta la comunità, o le occasioni e opportunità che abbiamo di visitare famiglie. Un particolare ringraziamento do al nuovo parroco padre Marek Kluk che sta prendendo e vivendo la festa, anche se mi sembra che sia entrato abbastanza, anzi direi molto bene nello spirito e nella sensibilità di noi italiani,

persone del Sud. Lui, come religioso, aveva avuto modo di conoscere l’Italia e il sud Italia e quindi posso dire: da polacco, forse sembra essere distante dalla nostra mentalità ma per il percorso di esperienza di vita che ha fatto, è molto dentro allo spirito e alla sensibilità della nostra cultura. In pochi giorni si condensano tanti avvenimenti, tanti fatti. Situazioni in cui abbiamo veramente la possibilità e ancora una volta, di portare qualcosa del calore del nostro Sud, della nostra Italia ma nello stesso tempo di respirare un orizzonte diverso, proprio di persone che in questa terra stanno contribuendo al suo sviluppo e progresso.

Ecco quindi, mi sembra molto bello sottolineare come sempre le cose che ci uniscono, nonostante nella diversità uno potrebbe sottolineare più le differenze, mentre invece le differenze noi le vogliamo mettere allo stesso tavolo. La convivialità delle differenze per costruire un’unità ricca, in cui ciascuno porta il suo specifico, la sua particolarità e tutti insieme testimoniamo. Me lo auguro di riuscirci a questo nostro tempo. Una speranza che solo la luce di Gesù Cristo ci può dare. Nel nostro Paese sembra una cosa normale, una festa patronale, il coinvolgimento di tutta la città e amministrazione, espressioni ed esperienze che in una convivenza cittadina si possono vivere; mentre in terra tedesca,

sembra invece un’esperienza in un contesto molto più ampio. Qui si tratta più di una testimonianza in una città che ha una sua impostazione, una sua visione della vita, del mondo e della realtà e quindi penso che è molto significativo chiedersi quale tipo di messaggio e volto diamo del cristianesimo, come gli altri ci leggono e ci interpretano, come sentono e avvertono la nostra presenza. Ecco perché si spostano dei sacerdoti, la comunità, il sindaco, il vescovo, perché anche in questo territorio si tenta di mostrare che i cristiani hanno un messaggio da donare. Per questo penso che ci siano delle differenze di emozioni. Quello che ci unisce però è che lì, come qui, vogliamo che la luce di questa

esperienza possa guidare e illuminare sempre i nostri passi, soprattutto nei momenti di difficoltà, quando il cammino si fa buio, quando ci sono delle incertezze, quando per davvero il futuro si fa vago come in quello in cui stiamo per vivere e nel quale sappiamo che ci sono tante ombre. È ancora più pesante e pesa anche sull’esperienza ma anche sulla sensibilità di tutti, quello della guerra così vicina, che pensavamo non dovesse più toccare l’Europa. Abbiamo bisogno allora e proprio in questo momento che tutti insieme testimoniamo la speranza e credere che nonostante tutto e quando dico “nonostante tutto”

significa nonostante la nostra debolezza, o i nostri egoismi, il meglio finirà sempre per accadere perché, a garantirlo non siamo noi ma per nostra fortuna è un Dio, dove tutto ciò che vuole lo compie in cielo e sulla terra. Con questa speranza quindi, vogliamo dare anche quest’anno un messaggio di luce e di pace a tutti, specie a chi causa questo conflitto, stanno subendo i disagi più pesanti e forti….” termina S.E. Rev.ma Mons. Peri “…di questo fine settimana, sicuramente cercherò di portare dietro le relazioni, alcune che si creano nuove, altre che si rinsaldano e questo ti fanno capire che forse di questo mondo poi, non soltanto di questa esperienza ma in generale nella vita, non ci porteremo nulla se

non le relazioni e l’amore che abbiamo messo negli incontri che abbiamo fatto. Il saluto lo vorrei dare a tutti, principalmente a coloro che materialmente pur volendo, non potranno partecipare a questa festa e vivranno di ricordi e nostalgie. Noi sappiamo che nel momento delle feste, le mancanze, i lutti, le difficoltà, le ferite sanguinano e mostrano più dolore. A tutti, vorrei dare un messaggio di speranza. Maria ci dice di non scoraggiarci, che la festa può continuare come ha fatto “Lei” quando a Cana di Galilea viene a mancare il vino. Ecco

la metafora, perché dico sempre, a tutti ci manca qualcosa, perché la nostra gioia ed entusiasmo possa essere a pieno. Lei ci ha detto che una soluzione c’è e di ascoltare quello che suo ”Figlio” ci dice. La parola d’incoraggiamento che io vorrei dire a tutti è: non preoccupiamoci se avvolte noi non riusciamo ad intravvedere in questo tempo e situazione una soluzione, la soluzione c’è. La speranza non la dobbiamo mai perdere perché, per davvero, c’è qualcuno che ci dice che ci fa compagnia.

“ Anzitutto é un piacere rincontrare voi e la vostra emittente TeleVideoItalia.net in questa manifestazione a cui tengo particolarmente, tanto da segnare nella mia aggenda di appunti un'anno prima, questa data religioso e soprattutto di unione collettiva. É un onore e un piacere per me per il terzo anno consecutivo essere a Calw, per festeggiare insieme la Madonna Maria SS.ma delle Grazie …” ci dice il dott. Massimiliano Lagi, console generale d’Italia in Stoccarda “…è soprattutto per la comunità di Calw e dintorni, perché poi vengono un po’ da tutte le regioni in particolare per gli amici di Mirabella Imbaccari e che vengono persino dall’Italia, per partecipare a questa bella iniziativa e tradizionale festa religiosa.

“ Un saluto che esprimiamo con il cuore, perché celebrata la festa di Maria SS. delle Grazie, è un’occasione per non soltanto e semplicemente ritrovarsi per stare assieme…” ci dice don Marco Casella, parroco di Mirabella Imbaccari “…ma è all’insegna del cammino di fede che portiamo avanti Maria. Ecco quindi, attraverso questa festa, possa giungere a ciascuno la benedizione di nostro Signore, per mezzo di Maria SS.ma delle Grazie”.

“ Quello che ogni anno mi porto, è tanta emozione e nel lasciare annualmente la cittadina di Calw, la comunità cattolica di Calw ci portiamo dietro e prendiamo sempre quell’impegno di fare qualcosa di più l’anno prossimo…” ci dice Giovanni Ferro, sindaco della città di Mirabella “…quest’anno l’abbiamo fatto realizzando un gruppo di pellegrini che sono arrivati proprio da Mirabella Imbaccari. Il prossimo anno e ogni anno il nostro impegno deve essere sempre presente e non stancherò mai d’invocarlo anche ai miei concittadini che vivono in terra tedesca, perché questa tradizione qui in Germania è qualcosa di veramente

eccezionale. Questo gemellaggio che è nato fra la nostra chiesa Maria Santissima delle Grazie e la chiesa di St.Josef di Calw, è qualcosa veramente che supera la normalità. Soprattutto perché, questa festa celebrata dopo un mese esatto (perché noi, nel mese di agosto, la celebriamo proprio nel Comune di Mirabella Imbaccari) torniamo qua a Calw, dove la nostra Madonna Maria SS.ma delle Grazie, la nostra protettrice, esce fuori per benedire i suoi concittadini che magari non hanno avuto la possibilità, nel mese di agosto, di tornare per le ferie. Noi siamo qua, come istituzione, dobbiamo mantenere il nostro

impegno. L’impegno che dobbiamo mantenere noi, affianco della comunità cattolica, è quella di trasmettere queste grandi tradizioni alle nuove generazioni perché, solo se riusciamo a trasmettere queste tradizioni e devozioni alle nuove generazioni, sicuramente le nostre radici saranno sempre più forti. Quel filo che lega la comunità che vive in Germania, con quella che vive a Mirabella Imbaccari, sarà un filo più forte e robusto che ci legherà sempre e questo non può che far bene a tutti i mirabellesi residenti a Calw, nel mondo e perché no, a tutti gli italiani che vivono in Germania. Grazie.

“Sono veramente emozionato. Sono arrivato in Germania appena dieci mesi fa e quindi, tutto per me è nuovo.…” ci dice don Marek Kluk nuovo parroco della comunità italiana di Calw “…quello che sin dall’inizio mi ha colpito e che ho trovato qui, è questa spiritualità. La maggioranza dei membri, proviene da Mirabella Imbaccari e qui si sentono come una famiglia, si conoscono tutti. Pensi che, quando incontro un italiano per strada, non chiedo più di dove proviene, perché so già che è un mirabellese. È la prima volta che partecipo e che stiamo organizzando insieme questa festa della Madonna Maria SS. delle Grazie e mi ha colpito il legame che c’è tra Mirabella Imbaccari e i mirabellesi di Calw. Peraltro c’è la

presenza di S.E. Rev.ma Mons. Peri che dal 2011 viene qui, a celebrare la Santa Messa, come altrettanto sono arrivate le autorità civili e religiose e i pellegrini di Mirabella Imbaccari. Nonostante la distanza, c’è questo legame forte tra loro, che li porta ad affrontare ogni volta tutti questi chilometri, proprio per stare insieme e questo è straordinario. Quello che per me è importante dunque, è tenere sempre vivo e fortificare questo legame tra le parrocchie gemellate. Cercherò sempre di tenere conto di non perdere la vicinanza e questo legame che è bello ed è importante, soprattutto perché è la Madonna

Maria SS. delle Grazie che unisce questa gente. A nome della comunità italiana di Calw ringrazio S.E. Rev.ma Mons. Peri, tutte le autorità civili e religiose di Mirabella Imbaccari e quelle nostre locali, tutti quelli che hanno reso possibile questa festa, la sua emittente TeleVideoItalia.net Angela e il Corriere d’Italia per cui scrive, per avere accettato il nostro invito, per il servizio tv stampa che avete realizzato e il tempo che ci avete dedicato in questi giorni.”

“Sono in Germania dal 1965 e di chiesa ne sapevo poco. Nell’83 ho conosciuto il missionario di allora e l’assistente sociale Cisco Berardo e da quel giorno è incominciata la mia vita spirituale, nell’allora detta missione e oggi Comunità Cattolica Italiana… “ ci dice visibilmente emozionato Aldo Bozzella, presidente del consiglio pastorale della comunità italiana di Calw, nonché un connazionale che porta visibilmente i segni della storia vivente dell’emigrato e in grado di raccontare l’emigrazione, perché l’ha vissuta, ha visto i suoi cambiamenti e l’evoluzione dell’emigrato “…avevo appena tredici anni e non sapevo cosa significava essere all’estero. Per me l’estero era l’andare a lavorare, non andare a scuola. È

stata una vita travagliata tra lavoro e trasferimenti, da Calw al Lago di Costanza, a Ravensburg e ritorno a Calw. Nel ’76 ho conosciuto mia moglie, fatto la “fuitina” ci siamo sposati. Ho due figli e quattro nipoti, mi sono integrato bene…” segue il racconto Aldo, anche se i suoi occhi si colmano di lacrime, segno indiscutibile di chi sorride con la bocca ma piange col cuore, lo incoraggiamo e a fatica lui riprende il racconto “…è difficile sai, scusatemi. Dal 1985, d’accordo con il missionario di allora e tanti connazionali, molti ormai scomparsi, abbiamo incominciato a festeggiare la festa della Madonna Maria SS. delle

Grazie a Calw, non potendo scendere a vederla a Mirabella, perché le ferie scolastiche non combaciavano con la festa che cade alla quarta settimana di agosto. Legati dal profondo credo allora, lo abbiamo fatto a Calw e i primi quattro anni con una figura. Nel 1989, padre Iurato della comunità di Mirabella e l’all’ora sindaco Filippo Siciliano, ci portò un bellissimo dipinto a olio, fatto dalla pittrice Dott.ssa Ida Pace e lo tenemmo per vent’anni. Dopodiché, padre Angelo Gerardi di Mirabella Imbaccari, ci portò una copia della nostra Madonna e il dipinto a olio è ancora oggi ben custodito. Il resto e storia.

Suggestivo è il credo di fede collettivo che da decenni, i mirabellesi, esternano oltre i confini dell’Italia per la loro patrona SS.ma Maria delle Grazie. Per le strade della città di Calw echeggia nell’aria ancora il “Viva Maria” che commuove, accompagnata in grande stile, dalla banda musicale comunale di CalwCity and Youth Band fondata nel 1665 e che coinvolge per antonomasia chiunque. Essa rappresenta la grande città del distretto di Calw,

nelle occasioni ufficiali e serve a preservare, mantenere e promuovere la musica degli ottoni. Le comunità italiane dunque, sono destinate a lasciare un segno indelebile e una continuità per le generazioni future, impegnate a tramandare le proprie tradizioni e il loro credo ovunque si trova. Il servizio televisivo redatto in collaborazione con la SDA FotoVideo Production e visibile sui siti ufficiali di televideoitalia.net/intervistelive e corriereditalia.de


Servizio televisivo e stampa, redatto dagli studi televisivi di TeleVideoItalia Angela Saieva in collaborazione con la SDA FotoVideo Production, Channel-TV TeleVideoItalia.de, Corriere d'Italia, AISE, SINE - © by TeleVideoItalia.net - Tutti diritti riservati.

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