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Marco Mengoni con Due Vite vince il Festival di Sanremo 2023


© by TeleVideoItalia.de Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Giunta quest’anno alla sua settantatreesima edizione, la kermesse ha proclamato vincitore Marco Mengoni, con il brano “Due Vite”. L'artista viterbese si aggiudica il Leone rampante e il Premio “Giancarlo Bigazzi” per miglior composizione musicale e quindi spetterà a lui ora, rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest 2023. Al secondo posto si classifica Lazza, con “Cenere”, al terzo MR. Rain con “Supereroi”, al quarto si piazza Ultimo con “Alba” e al quinto Tananai con “Tango”. Il Premio della Critica Mia Martini e il “Premio Sala Stampa Lucio Dalla” è andato a Colapesce Dimartino con Splash, il Premio Lunezia e il Premio ”Sergio Bardotti” ai Coma_Cose con il brano “L’addio” per il valore musical-letterario

e per miglior testo. Emozionante la consegna ufficiale del Premio alla carriera “Città di Sanremo” avvenuta dalle mani del sindaco Alberto Biancheri e dal suo vice Giuseppe Faraldi all’Icona della musica leggera italiana Peppino di Capri, che ha celebrato i suoi settanta anni di carriera. Il mito ha suonato e cantato al pianoforte l’intramontabile Champagne. “Per la città di Sanremo è un grande onore consegnarlo a un patrimonio della musica italiana” ha detto il primo cittadino “aspettavo questo momento da tempo, è arrivato, meglio tardi che mai” visibilmente emozionato ha risposto, con grande eleganza il Maestro di Capri, prima di posare per la storica foto, al fianco di Amadeus e di Gianni Morandi.

Il Premio “Enzo Jannacci" NuovoIMAIE, per la migliore interpretazione, è andata ai Colla Zio con "Non Mi Va". La giuria composta da Paolo Jannacci, Yuman e Dodi Battaglia li ha individuato tra i pezzi e le esibizioni di Sethu, Will, gIANMARIA, Olly, Shari, motivando la premiazione del gruppo in quanto: “hanno dimostrato di far emergere una grande energia, simpatia e spontaneità, utilizzando il loro gusto musicale originale, con la consapevolezza della cultura funk e rhythm & blues; giovanissimi, non hanno paura di far emergere nella performance e nel testo le preziose ingenuità della loro generazione”.

Non sono mancate le incursioni dell’incomparabile Fiorello che con "Viva Rai2 Viva Sanremo!" ha sdrammatizzato con una buona dose di sano umorismo, quello che era infiammabile; ha allentato le tensioni e le polemiche, ha spolverato i retroscena e ci ha tenuto compagnia con le sue gag, colpi di scena e genialità fatte per le strade di Asiago, raggiungendo oltre due milioni di visualizzazioni. Dopo le polemiche e i tanti disappunti, il messaggio del Presidente Zelensky, alla infine è stato letto a tarda notte da Amadeus con l’esibizione degli “Antytila”, vincitore dell’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest e attualmente impegnati, in prima fila, nella guerra in corso in Ucraina. L’ambasciatore stesso ucraino Yaroslav Melnnyk, presente anche in conferenza stampa, ha definito l’intervento come: “una incredibile opportunità, per lanciare un messaggio di unità intorno alla difesa dei principali valori congiunti, come altrettanto ringraziare anche tutto il popolo italiano per il sostegno ricevuto fin dai primi giorni della guerra della Russia contro il mio Paese”.

Grande spazio ai selfie destinati per certo (grazie alla co-conduttrice del Festival Chiara Ferragni) ad entrare nella storia dell'Italia, ai monologhi toccanti, alla comicità e alla satira, portata al Festival da Chiara Francini sulla” maternità mancata”, alla campionessa di pallavolo Egonu su "siamo tutti uguali"; da Pegah e Drusilla che ha portato una canzone (cantata spesso nelle recenti manifestazioni contro il regime iraniano), all’attore comico napoletano Alessandro Siani dove, tra le tante cose, pone l’accento sull’eccessivo utilizzo dei telefonini, tablet e computer che sta cambiando il nostro corpo, il modo di essere e la realtà; da Angelo Duro che con la sua satira pungente far parlare di sé, al premio Oscar toscano per eccellenza Roberto Benigni, che scherza con il nostro Presidente della

Repubblica Sergio Mattarella, parla della Costituzione accostandola a l'incipit di Volare, ponendo l’accento che: “essendo scritta, deve essere anche attuata e pertanto invita tutti non solo a leggerla ma anche ad amarla, a sentirla propria, a viverla e farla entrare in vigore ogni giorno….” termina poi con “…l'articolo 11 l'Italia ripudia la guerra e il 21, l’articolo che ci ha liberati dall'obbligo di avere paura di manifestare liberamente il proprio pensiero”. Standing ovation per le Star del cinema e i giganti della musica italiana (fiore all’occhiello degli italiani nel mondo) e internazionale come: Elena Sofia Ricci, Rocio Munos Morales, Francesco Arca, da Ornella Vanoni a i tre inediti “tenori” Al Bano Carrisi, Massimo Ranieri e

Gianni Morandi, Gino Paoli, i Pooh, Peppino Di Capri, Luisa Ranieri, Mahmood e Blanco, Måneskin, Sangiovanni, Rocío Muñoz Morales, Black Eyed Peas, Piero Pelù. Niente male anche nella presenza nella serata delle cover di Michele Zarrillo, Paolo Vallesi, Fedez J-Ax, Eros Ramazzotti, Le Vibrazioni, Kingdom Choir, Arisa, Elis, Rose Villain, Big Mama, Izi, Edoardo Bennato e Quartetto Flegreo, bnkr44, Emma e Laura Marzadori, Lorella Cuccarini, Don Joe, Iljard Shaba, Carla Bruni, Alex Britti, Manuel Agnelli, Fasma, Noemi, Baustelle, Merk&Kremont, Ditonellapiaga, Renzo Rubino che porta in delirio tutto il Teatro Ariston Roof.

Durante tutte e cinque le giornate dedicate al Festival della Canzone Italiana, in tutta la città di Sanremo abbiamo visto alternasi mostre, come quella al Forte Santa Tecla con i 35 mitologici costumi di scena della diva Raffaella Carrá, intitolata non a caso "A far la moda comincia tu" e ancora spettacolari eventi collaterali al Festival di Sanremo che hanno tenuto sveglia la cittá. Il secondo palco allestito in Piazza Colombo ha visto Annalisa, Achille Lauro, Piero Pelù, La Rappresentante di Lista, Francesco Renga, Nek, mentre il terzo palco, quello della nave crociera, ha sbancato con Salmo, Fedez, Guè e Takagi & Ketra. I fuochi d’artificio e il tappeto verde calcato dai big in gara, hanno fatto da auspicio di rinascita della città di Sanremo, dei suoi abitanti e del turismo. Abbiamo avuto anche noi un bel da fare con gli incontri e interviste fatte agli artisti e addetti ai lavori, dallo storico gruppo I Cugini di Campagna, a Paolo Vallesi e cosí via. Inoltre, chi non ha potuto accaparrarsi il biglietto d’entrata all’Ariston Roof, non ha comunque sentito la mancanza del Festival. Il dipartimento europa managing SDA Sanremo Eventi, anche per questa edizione, si ritiene

pienamente soddisfatto di quanto ottenuto e rientra con un nuovo bastimento carico di prodotti artistici e innovazioni da ampliare in territorio tedesco ai buoni intenditori. Ogni anno rinnoviamo le opportunità per i talenti emigrati in Germania e incanaliamo big e giovani promesse in concerti e tournée all’estero che fuoriescono dal Festival…” ci dice il direttore della SDA Sanremo Eventi ”…confesso che seguire le prove generali all’Ariston, è quello che mi affascina maggiormente e mi perdo nell’ascolto e nella gestione complessa dell’intero impianto. Lode per la quarta volta ad Amadeus, per la scelta delle canzoni, artisti in gara e ospiti. Il Festival mi è piaciuto, è stato adatto al pubblico multigenerazionale, attento ai grandi ritorni. Ha dato un giusto spazio alla new entry, ha

avuto una vasta scelta di generi musicali e trattandosi di nuova generazione, ci può stare, anche se per certi resteranno incompresi. Alcuni sono stati accattivanti..." termina il direttore della SDA Sanremo Eventi ”… altri un po’ troppo azzardati. Forse da evitare quel tipo di show stonato. È giusto dare spazio, seguire l’evoluzione della nuova generazione musicale e lanciare messaggi ma con criterio e più rispetto, specie in un contesto così importante dove spesso, certi messaggi, sono più fondamentali delle parole stesse di una canzone. Con lo strafare, si rischia per davvero di non vedere più tramandare e ricordare nei secoli le vere canzoni che per “antonomasia” hanno fatto e segnato la storia della musica italiana nel mondo.

Amadeus ha ascoltato e seguito con grande rispetto il pensiero di tutti, dando libertà di espressione e parola fuori, dentro il Festival e a tutti noi in conferenza, ha ascoltato molto e sopportato senza mai perdere le staffe, anche con chi, l’ha punzecchiato e istigato per puro cinismo o per il ruolo e personaggio da interpretare. Pensandoci bene, anche molti miei appelli, in questi anni, fatti in diretta Rai, non sono rimasti inosservati: dall’aprire le porte agli artisti italiani provenienti dall’estero, all’aprire bracci per catapultarli al Festival e motivarne l’ascolto, al salutare anche italiani in Germania (poiché anche loro sono degli emigrati e ne vivono più di 800mila), a fare un Festival alla pari e averne visti sei di giovani, è un buon risultato. Adesso, mi preme un altro mio appello, fermo ai vertici Rai dal 2018 a oggi: far sì che anche il nostro connazionale italiano dall’estero, possa votare telematicamente la sua canzone preferita al Festival, come già accade da anni pure con l'Eurovision Song Contest.

Grazie ad Amadeus, il Festival della Canzone Italiana ha superato dati di ascolto inimmaginabili, 12.256.000 spettatori e il 66% di share. Ha portato al Teatro Ariston, per la prima volta in assoluto della storia del Festival, il Presidente della Repubblica Italiana. Ha unito diverse generazioni e mondi paralleli, ha aumentato il numero dei giovani talenti partecipanti al Festival: "6", ha catapultato e sintonizzato al Festival gli italiani da tutto il mondo e di qualsiasi fascia di etá, ha ridato al Festival quella voglia di rinascere e di seguirlo con tutte le sue sfaccettature, ha portato a termine il suo dovere, ascoltando il suo

cuore e i suoi ideali: “sono l’uomo più felice del mondo…, sono come un bambino…, gli ascolti premiano i risultati…, devo portare quello che sento…, bisogna sbagliare con le proprie idee…, di questo festival mi porto dietro tante cose: la presenza del presidente Mattarella, l’indimenticabile selfie dietro le quinte, la scala quando siamo entrati, Roberto Benigni, la libertà che hanno avuto gli artisti di esprimersi…, grazie, grazie di cuore a tutti, compreso il mio amico fraterno “Ciuri”…” tra le tante cose ha detto felice Amadeus, nell’ultima conferenza stampa tenuta oggi, prima di prendere il volo d’aereo. Ce n’è stato

davvero per tutti i gusti e (a mio avviso) ce ne vorrá davvero di coraggio questa volta, per chi “ancora adesso” criticherá questo Festival! Al di là dalle strumentistiche parole, che cosa aggiungere dunque, a quest’umile uomo e alla sua personale squadra, se non quella di dirgli…Chapeau Amadeus! La nostra Redazione TeleVideoItalia Angela Saieva ringrazia di cuore la grande accoglienza, l’ospitalità ed eccellente attenzione avuta come sempre dalla città di Sanremo, Mamma Rai e da tutto l'entourage. Segui tutte le nostre interviste video anche su televideoitalia.net/intervistelive


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