© by TeleVideoItalia.de Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Il Leone d'oro va ad Angelina Mango, figlia del compianto Mango, che si abbassa al suolo piangendo, poi incredula ringrazia e a caldo dice “…siete matti”. Ebbene sì, è standing ovation per la cantante che, seguitissima già dal tempo del talent show “Amici” dove trionfa, adesso vince anche la 74esima edizione del Festival di Sanremo, con il brano che ha emozionato e commosso tutti in platea e a casa “La noia”, scritto in collaborazione con Madame e Dardusta. A lei va anche il Premio Lucio Dalla, assegnato dai giornalisti radio, tv e web, come il Premio Giancarlo Bigazzi, assegnato dall'Orchestra del Festival, per la miglior composizione musicale. É lei che rappresenterá dunque l’Italia all’Eurovision Song Contest 2024, dal 7 all'11 maggio Al Malmö Arena in Svezia. Al secondo posto si piazza Geolier con “I p' me tu p'te”, al terzo Annalisa con “Sinceramente”, al quarto Ghali con “Casa mia” e al quinto posto Irama con “Tu no”. Il Premio Sergio Bardotti, per il miglior testo, è andato a Fiorella Mannoia. Il Premio della Critica Mia Martini è andato a Loredana Berté con il brano “Pazza”, realizzando e portando a casa così il sogno di vincere il prestigioso riconoscimento attribuito dalla sala stampa e intitolato alla sorella Mimì.
Con stile Geolier si accontenta del secondo posto, lasciandosi alle spalle l’amara esperienza fatta nella serata dei duetti e delle cover di Sanremo 2024, con il medley di Geolier con Gue, Luchè e Gigi D'Alessio, dove la sua vittoria al primo posto con il brano “I p' me tu p'te” portato per la prima volta al festival interamente in dialetto napoletano (grazie ad Amadeus che ha modificato il regolamento, per permettergli di partecipare) ha scaturito una scia d’inevitabile e contestatissima polemica da parte sia del web e social, sia del pubblico del Teatro Ariston che ha mostrato, tra fischi, buh e il lascio a massa delle poltrone, il proprio disappunto. Una vittoria con la quale, il giovane rapper napoletano, sognava di riportare la sua Napoli sul gradino più alto del podio ma non in questo modo. Un podio che comunque manca dall'88, con Massimo Ranieri con “Perdere l’amore”.
Cospicuo il podio degli ospiti saliti sul palco da Claudio Gioè, Luca Argentero, Roberto Bolle che sulle note del “Bolero” di Ravel si è esibito magistralmente accompagnato da una squadra di ballerini. Eros Ramazzotti sul palco dell’Ariston festeggia i quarant’anni di Terra Promessa, lo stesso l’Icona per eccellenza della canzone italiana di Sanremo Gigliola Cinquetti, che celebrare i sessanta anni del brano “Non ho l'età”. La Fanfara del IV reggimento dell’Arma dei Carabinieri sulle note de “La fedelissima” apre la serata del Festival omaggiando l’indimenticabile Toto Cutugno; come altrettanto Amadeus fa, assieme al primo cittadino di Sanremo Alberto Biancheri, l'assessore al turismo Giuseppe Faraldi con i membri dell'amministrazione e una gremita folla al red carpet, accendendo le luminarie in via Matteotti, riproducendo non a caso le frasi del brano iconico del cantautore scomparso la scorsa estate Toto Cutugno. Una dedica doverosa, da parte della città ligure Sanremo, all'artista emblema dell’italiano e dell’italianità nel mondo e che, tra i tanti successi, ha composto un brano diventato un inno degli italiani in tutto il mondo, l’Italiano.
Una squadra compatta e azzeccata sono state anche le scelte fatte da Amadeus, sulle co-conduttrici e co-conduttore del Festival, come il vincitore della scorsa edizione Marco Mengoni nella prima serata, che non fa mancare di farci ascoltare un medley dei suoi successi più famosi, a partire da Due Vite. Giorgia nella seconda serata, che ci delizia con i trent'anni di "E Poi". Teresa Mannino nella terza serata, l'attrice comica siciliana e Regina indiscussa del teatro, porta sul palco un bagaglio ricco di risate, d’ironia, di grande riflessione con i suoi monologhi, tanta simpatia, pura realtà e grande umanità; non a caso tra le tante cose, è impegnata in questioni sociali e ambientali e partecipa attivamente al Thalassemia Day, supportando la sensibilizzazione sulle malattie rare. Lorella Cuccarini nella quarta serata balla le sue Hit. L’insostituibile amico fraterno di Amadeus, lo showman
Fiorello, è il co-conduttore della finale del Festival. Spettacolari sono state (come del resto sempre in questi cinque anni) tutte le sue gag, le performance, le presenze e le incursioni fatte dal comico siciliano, sia in sala stampa, sia al Teatro Ariston, sia dietro le quinte del Festival, sia nel programma notturno dello showman, in diretta da Sanremo “Viva Rai 2 -Viva Sanremo”. Mozzafiato è stato inoltre il suo show al Teatro Ariston che sulle note di “Billie Jean”della Star Michael Jackson, canta Vecchio frac di Domenico Modugno, con gli abiti che si accendono al gioco di luci colorate dei Light balance “compagnia ucraina di Kiev di danza hi-tech”. Prima di adesso lo avevo visto, se ben in forma ridottissima ma già suggestiva ai “10 Anni con Voi di Marco Pagano” un Icona dell’organizzazione in Germania che ha saputo fare bene il suo lavoro e anche lui le sue scelte, su quali artisti del mondo della musica italiana e internazionale portare in Germania, ai nostri connazionali. Non da meno anche i seri professionisti come Danilo Amato, Antonietta Canazio, Renzo D'ambra.
Alcuni aggettivi qualificativi? Eccone alcuni: “Emozionante” quello di vedere Giovanni Allevi nella terza serata e che torna per la prima volta (dall’annuncio della malattia mieloma multiplo diagnosticato nel 2022) a suonare dal vivo; gli omaggi a De Andrè da Diodato, a mr. Freddie Mercury da Il Volo, il genio di Battisti da I Negramaro, a Lucio Dalla da Mahmood con i Tenores, a Ennio Morricone Dargen D’Amico con la BabelNova Orchestra, al Salento da Alessandra Amoroso con i Boomdabash, a Toto Cutugno da Ghali e il rapper Ratchopper, il ritorno de I Jalisse che finalmente dopo ventisette anni ritornano sul palco del Teatro Ariston, per esibirsi con il brano che gli regalò il Leone d’oro “Fiumi di parole” e non per ultimo, il ritorno a sorpresa del più amato direttore d’orchestra del Festival di Sanremo di tutti i tempi, Beppe Vessicchio. “Bello” quello con l’attore neozelandese Premio Oscar Russell Crowe, noto soprattutto per avere interpretato il ruolo di Massimo Decimo Meridio nel film “Il gladiatore” di Ridley Scott pronunciando la fatidica frase "Al mio segnale, scatenate l'inferno"; le due celebri attrici Margherita Buy e Elena Sofia Ricci;
“Meritato” il riconoscimento andato al M° Massimo Morini, il longevo Direttore d’Orchestra del Festival di Sanremo che stabilisce con questa edizione un record senza precedenti, trentaquattro volte consecutive alcune anche con il doppio ruolo da Direttore Tecnico; leader del gruppo musicale Buio Pesto. Da regista e attore, ha realizzato inoltre cinque film, uno trasmesso da Sky , tre da Rai Due e una serie TV trasmessa da Sky. Il suo ultimo film “The President’s Staff” co-prodotto da Rai Cinema, ha ricevuto persino i complimenti del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. “Imbarazzante” la situazione creatasi invece con John Travolta, attore protagonista di film “La febbre del sabato sera” “Grease”, “Pulp Fiction” e tanto altro ancora, che non firma infine la liberatoria alla Rai, per ritrasmettere il siparietto organizzato dal conduttore Amadeus e lo showman Fiorello con il Divo, dove lo incentra nel ballo del Qua Qua, spiega Eleonora Daniele a Speciale Sanremo di Storie Italiane. É così che il cospicuo cachet parte assieme alla Star hollywoodiana e mentre lo sketch è stato immediatamente cancellato dal sito della Rai (mentre sul web é ormai virale) il Codacons ha annunciato un esposto alle Procure della Repubblica di Imperia e Roma.
“Spazio” il Festival non è solo musica e quindi tanti anche gli importanti appelli fatti e non solo dai cantanti e che fanno riflettere, emozionare e fortificare gli impegni sociali, tra questi raccogliamo: quello di Dargen D’Amico “contro l’indifferenza e le morti in Palestina implorando: cessate il fuoco”; quella di BigMama "donne non abbiate paura e denunciate" riferito agli episodi di violenza, bullismo e body shaming, eventi che l'hanno molto segnata durante l'infanzia; Ghali “contro il genocidio”; Sangiovanni sulle “difficoltà psicologiche e il valore di cercare il benessere interiore”; Alessandra Amoroso contro il cyberbullismo, leggendo in sala stampa alcune delle tante offese e odio che ha ricevuto, essendo finita nell'occhio del ciclone sui social e nelle grinfie dei troll da tastiera; Mahmood “l’importanza delle differenze e della libertà di pensiero”; quella di Mr.Rain “alle persone che sentono un vuoto dentro”, quello dei i Negramaro “a favore della pace” e altro ancora, la protesta degli agricoltori che portando la mucca simbolo della mobilitazione Ercolina sul red carpet, del Teatro Ariston invitano il padrone di casa Amadeus a leggere il comunicato: “Chiediamo una legge che garantisca giustizia” a difesa della dignità e giusto valore alle produzioni...
I trenta big in gara selezionati dal direttore artistico e conduttore Amadeus, sono stati: Ghali con il brano Casa mia, Alessandra Amoroso con Fino a qui, Gazzelle con Tutto Qui, Ricchi e Poveri con Ma non tutta la vita, Dargen D’Amico con Onda Alta, Angelina Mango con La noia, Fred De Palma con Il cielo non ci vuole, Fiorella Mannoia con Mariposa, Loredana Bertè con Pazza, Mr. Rain con Due altalene, Geolier con I p’ me, tu p’ te, I Negramaro con Ricominciamo tutto, Rose Villain con Click Boom!, Mahmood con Tuta Gold, Diodato con Ti muovi, Annalisa con Sinceramente, Il Volo con Capolavoro, Emma con Apnea, Francesco Renga e Nek con Pazzo di te, La Sad con Autodistruttivo, Irama con Tu no, BigMama con La rabbia non ti basta, The Kolors con Un ragazzo una ragazza, Sangiovanni con Finiscimi, Il Tre con Fragili, Alfa con Vai!, Maninni con Spettacolare, Santi Francesi conL’amore in bocca, Clara con Diamanti grezzi, Bnkr44 con Governo punk.
Nella serata delle cover, il pubblico da casa, dal web, social, per le strade di Sanremo “Tra palco e città”, dalla “Costa Smeralda” che è un vero e proprio palcoscenico sul mare, dal “Teatro Ariston” si è fatta una scorpacciata di idoli del mondo della musica italiana assistendo, attraverso il duetto dei trenta artisti in gara: le performance di Aitana, La Rappresentante di Lista e il coro Artemia, Gianna Nannini, Fulminacci, Umberto Tozzi, Roberto Vecchioni, Pino D’Angiò, Riccardo Cocciante, Francesco Gabbani, Skin, Paola & Chiara, Ratchopper, Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino, Venerus, Guè, Luchè e Gigi D’Alessio, il quartetto d’archi dell’orchestra di Roma, i BoomDaBash, la BabelNova Orchestra, i Tenores di Bitti, i Gemelli Diversi, Malika Ayane, Bresh, Stef Burns, ack Savoretti, Donatella Rettore, Fabrizio Moro, Gaia, La Niña e Sissi, Ermal Meta. A questo punto, tutto sommato e senza togliere nulla alle Star hollywoodiane ospitate, rimanendo nell’ambito di bellezza, fascino e Icone del cinema e della musica italiana e che tutto il mondo ci invidia, al loro posto: Star come “Sophia Loren” e “Adriano Celentano” anche con un eventuale cachet stellare, sarebbe stata la graditissima ciliegina
sulla torta per tutti gli italiani! È stato un festival azzarderei dire “senza precedenti”, ricco di emozioni, musica di ogni genere, aneddoti, spettacolo, polemiche, messaggi, ospiti, colpi di scena, piccoli intoppi, qualche mancanza e tanto altro che ha tenuto comunque inchiodati tutti, anche i più scettici, per tutte le serate del Festival, inclusa quella di Domenica In che di tradizione, chiude definitivamente la popolare kermesse sanremese. Stare per la prima volta dietro le quinte del Festival di Sanremo, seguire in sordina tutte le fasi e l’adrenalina che circonda questa immensa, complessa e magica macchina organizzativa, tecnica e musicale della più importante e primaria kermesse che esiste in Italia, è stato per me indescrivibile. Ringrazio Mamma Rai, l’invito, l’ospitalità e il supporto degli addetti ai lavori del festival e il dipartimento europa managing della SDA Sanremo Eventi che ci ha permesso di vivere questa indimenticabile e costruttiva esperienza.
Felici che i nostri svariati incontri, interviste, i Reportage, saluti da artisti e addetti ai lavori, agli appelli fatti in tutti questi anni, attraverso non solo la nostra emittente TeleVideoItalia.net ma nelle dirette Rai dalla sala stampa, sono stati d’aiuto e abbia quest’anno catapultata anche un buona parte d'italiani dall’estero, nella città di Sanremo e dato finalmente maggior attenzione alla kermesse sanremese, come alla stessa splendida e ospitale cittá ligure quale Sanremo, sia attraverso i social e web, sia presente come tv, stampa, web estera e come semplici ospiti, ancor prima della settimana del festival, come non per ultimo professionisti del mondo musicale proveniente dalla Germania, che si sono esibiti a Sanremo cittá in contesti (se pur collaterali al Festival di Sanremo) altrettanto suggestivi e che meritano rispetto, come il cantante per eccellenza Marco Serra. Ora, attendo che anche il mio ultimo appello “partito dal 2018 e continuato puntualmente ogni anno” trova loco e cioè: quello di aprire un canale per far sì che, anche gli italiani emigrati in Europa e nel mondo, possano votare il loro cantante preferito e che venga conteggiato nella serata
decisiva del Festival. Resta un dato di fatto che la stragrande maggioranza di cantanti, dopo il Festival di Sanremo, attraverso rinomate case artistiche italiane in Germania che da circa quarant'anni hanno investito in festival, concerti e tournée sui giovani artisti emergenti e sui big, trovano successo, amore e affetto proprio all’estero, come ad esempio (tanto per citarne alcuni) Star della musica italiana come Rita Pavone, Claudio Baglioni, Il Volo, Nek, Gigi D'Alessio e Nino D'Angelo, Al Bano e Romina, Pupo, I Negramaro, i Ricchi e Poveri, Andrea Bocelli, Toto Cutugno etc. e che non ci smentiscono. Votare quindi, sarebbe un modo in più per farli sentire più vicini alla loro Italia. Come detto dall’Amministratore Delegato di Rai Pubblicità Gian Paolo Tagliavia in sala stampa, nel chiudere la 74esima edizione del Festival: “…il successo si costruisce con il coraggio di cinque anni fa, perché non era facile interrompere la liturgia dell'Ariston, è il coraggio di innovare che fa la differenza”. Nulla da rimproverare dunque ad Amadeus e a Fiorello. Sono dei miti per antonomasia, ed entrati non solo nella storia del Festival più longevo d’Italia ma anche nel cuore di tutti gli italiani sparsi nel mondo e lo share lo ha ancora una volta confermato… 74.1% … e scusate se è poco! Chapeau! Segui tutte le nostre interviste video anche su televideoitalia.net/intervistelive
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